giovedì 4 giugno 2009

FIGLI DEL PLUTOCRATE



La famiglia dell’imprenditore Fratello e autodidatta,
sotto l’egida blasonata dei suoi marmocchi regali
celebra il casato nel biscione efebico,
emaciato dal cotale desiderio di gloriarsi
nel suo eldorado ... politico ... eterico.

Il prediletto spegne cicche nelle bomboniere
litigioso con il patriarca che lo stima. Si vede in TV
che imbroncia le labbra solo nel finale delle sue trite poesie.
Il preferito bombarda i vetri dei quadri
della casa paterna col suo sputo misto a muco
mentre trinca vinaccia col fusto della biro. Che sgarbi!

Con il suo grasso alter ego, straccia la dialettica,
sbirilla col muso e ne tira con un Foglio fino allo sballo
sul carcame dello spacciatore nano ipotricotico.

Il primogenito dandy è ormai un uomo impegnato
anche se ha l’ecchimosi sotto le chiappe. Fa le bizze
con le palle da bowling e nasconde nel suo buco i birilli.

Lo scavezzacollo deambula in tight, si muove in ogni dove
con pomposa cura, strilla come uno stalliere,
ma gli sgocciola ancora il naso come un boero schiuso.
Sogna libri antichi e slogan pubblicitari.

Infine, l’ultima nata, la Rossa, dileggia paparazzi
incitando i bodyguard nel codazzo personale
al rinfresco dell’Anchorman lubrico,
ma gli basta che si leghi stretta
la sua tenia incastonata al dito
per frenare l’emorragia alle varici del loro retto.

1 commento:

giardigno65 ha detto...

fantastico funambolo della lingua, ben trovato !
Fantastico !