Dal 22 febbraio 2014 mi sono messo a giocare con Diteci di oggi.
Sopra il mio 26° contributo che non ha trovato spazio nella pagina 46 di Pagina99we.
Qui lo schema e le regole del gioco lanciato da Antonella Sbrilli su Diconodioggi
Questa volta il gioco è particolare e per certi versi poco comprensibile, come poco comprensibile è il viaggio dell’essere lettore, una creatura che ama viaggiare tra le pagine e nei luoghi letterari. Ogni riga è un approdo, ogni capoverso è una stazione e ogni capitolo un porto per rifocillarsi e riprendere il lungo viaggio dell’anima. Un mostro che vive di brani, di frasi memorabili, di parole estreme. Un mostro capace di identificarsi in figure e personaggi diversi, che spazia in periodi e in stili differenti ma che in ognuna sa trovare il senso del divenire e dell’essere.
In questo pezzo ho ridisegnato parole di Joyce (Molly nell’«Ulisse»), di Calvino (Il Lettore in «Se una notte d’inverno un viaggiatore»), di Flaubert (Frédéric in «L’educazione sentimentale») e di Conrad (Marlowe in «Cuore di tenebra») portando il cuore, in un viaggio estremo oltre le tenebre mostruose per scoprire che l’io narrante, altri non è che un lettore disattento, un personaggio dapprima donna e poi uomo che diventa man mano, un eterna essenza universale che approda nelle parole dei libri per riscoprire il gusto del viaggio interiore fino alla morte dell’anima. Un’Apocalisse che ti toglie il respiro, perché si scappa nella lettura ma dalla lettura non si scappa.
Qui lo schema e le regole del gioco lanciato da Antonella Sbrilli su Diconodioggi
Questa volta il gioco è particolare e per certi versi poco comprensibile, come poco comprensibile è il viaggio dell’essere lettore, una creatura che ama viaggiare tra le pagine e nei luoghi letterari. Ogni riga è un approdo, ogni capoverso è una stazione e ogni capitolo un porto per rifocillarsi e riprendere il lungo viaggio dell’anima. Un mostro che vive di brani, di frasi memorabili, di parole estreme. Un mostro capace di identificarsi in figure e personaggi diversi, che spazia in periodi e in stili differenti ma che in ognuna sa trovare il senso del divenire e dell’essere.
In questo pezzo ho ridisegnato parole di Joyce (Molly nell’«Ulisse»), di Calvino (Il Lettore in «Se una notte d’inverno un viaggiatore»), di Flaubert (Frédéric in «L’educazione sentimentale») e di Conrad (Marlowe in «Cuore di tenebra») portando il cuore, in un viaggio estremo oltre le tenebre mostruose per scoprire che l’io narrante, altri non è che un lettore disattento, un personaggio dapprima donna e poi uomo che diventa man mano, un eterna essenza universale che approda nelle parole dei libri per riscoprire il gusto del viaggio interiore fino alla morte dell’anima. Un’Apocalisse che ti toglie il respiro, perché si scappa nella lettura ma dalla lettura non si scappa.
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