sabato 28 gennaio 2012

FESTINA LENTE



Tu salti, lei cammina
io corro, lui zompetta,
insomma ogni mattina
ogni giornata scorre svelta
tra mille frenesie senza un dopo
sembra vita, ma è fretta senza scopo.


Tu bevi, loro a sorsi
io mangio, lei divora,
prendiamo tutto a morsi
pasteggiamo ogni quarto d’ora
con gran gusto... ma senza più un sapore
tra intensi effluvi che non hanno odore.


Tu compri, voi acquistate
io permuto, lui prende
in prestito o anche a rate
per altrui interessi e prebende.
Maledetta miseria, ché compriamo
se mai un cazzo di nulla possediamo?

domenica 1 gennaio 2012

COSÌ FAN TUTTE + LE NOZZE DI FIGARO

Inizio l’anno così, dandomi delle Arie.  

Da NostraDannus, eletti compagne e compagni di viaggio, auguri.



 

… Via, via! Passaro i tempi
da spacciar queste favole ai bambini!
In uomini, in soldati,
sperare fedeltà?
(ridendo) 
Non vi fate sentir, per carità!

Di pasta simile
son tutti quanti:
le fronde mobili,
l’aure incostanti
han più degli uomini
stabilità!

Mentite lagrime,
fallaci sguardi
voci ingannevoli,
vezzi bugiardi
son le primarie
lor qualità!

In noi non amano
che 'l lor diletto,
poi ci dispregiano,
neganci affetto,
né val da’ barbari
chieder pietà!

Paghiam, o femmine,
d’ugual moneta
questa malefica
razza indiscreta:
amiam per comodo,
per vanità!

Lorenzo Da Ponte e Wolfgang Amadeus Mozart
Così fan tutte,
nell’interpretazione di Cecilia Bartoli.



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Moderato
Aprite un po’ quegli occhi
Uomini incauti e sciocchi,
Guardate queste femmine,
Guardate cosa son.
Queste chiamate Dee
Dagli ingannati sensi,
A cui tributa incensi
La debole ragion,
Son streghe che incantano
Per farci penar,
Sirene che cantano
Per farci affogar.
Civette che allettano
Per trarci le piume,
Comete che brillano
Per toglierci il lume;
Son rose spinose,
Son volpi vezzose,
Son orse benigne,
Colombe maligne,
Maestre d’inganni,
Amiche d’affanni
Che fingono, mentono,
Amore non senton,
Non senton pietà.
Il resto nol dico,
Già ognuno lo sa.
(si ritira)

Lorenzo Da Ponte e Wolfgang Amadeus Mozart
Le nozze di Figaro
nell’interpretazione di Erwin Schrott.