domenica 28 novembre 2010

INESperiENZA


Correvo veloce
quasi a razzo
mangiavo le cose
anzi le divoravo
amavo feroce
senza godere un cazzo
coglievo le rose
anzi le potavo.

Rispondevo sottovoce
mai da pazzo
guardavo le cose
ma non le osservavo.
Odiavo però tre cose:
quando mi facevo un mazzo
quando pagavo tasse onerose
quando... non ci badavo.


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Crescendo, crescendo... si gustano i sapori.

PeraMoreMelaCocco = Il frutto dell'amore.

sabato 20 novembre 2010

SETTENaria




Sette, mia pupilla,
vergine senza madre,
mia meraviglia.
Sei, la più perfetta,
la tua scintilla
è la stella fiammeggiante:
con te il due, il tre e l’unità presente
nasce ogni Sigillo.
Cinque, mio compagno e maestro
presto, presto.

Quattro, nella Sfinge nato
cresce in te ogni Luce del creato.
Tre, eterna triade senza termine.
Delta perfetto: inizio, mezzo, fine.

Due, da te io non mi allontano
misto di sacro e profano.
Sembri dividere e invece unisci
sogni e bisogni... in me fiorisci.
Uno, il calice che mi riempie
uno l’Occhio, uno il riserbo,
uno l’Amore, uno il Dio, uno il Verbo
e le cose empie.



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Sette  
il ciclo delle cose perfette.

sabato 13 novembre 2010

CRESCITA INTERIORE



Figlia foglia
piglia paglia
abbi stabbio
t'abbia rabbia.


Al risveglio
vivrai meglio
e nel germoglio
crescerai d'orgoglio.



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CI VUOLE UN FIORE, Gianni Rodari: Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare. I - II.  
Per fare un tavolo / ci vuole il legno / per fare il legno / ci vuole l’albero / per fare l’albero / ci vuole il seme / per fare il seme / ci vuole il frutto / per fare il frutto / ci vuole un fiore / ci vuole un fiore, ...

mercoledì 3 novembre 2010

MITE CIMITERO

 Francois Robert Photography

Lista di pioppi catorzoluti
eco sordo di civette,
luci di fiammelle rauche
rischiaratemi questi istanti spenti, revoluti.

Croci sparse in ogni dove
tombe meste e senza censo
cumuli di ricordi dimenticati
avvolgete questa scura notte, questo mio altrove.

Fiori secchi, funeste sepolture
lumini evanescenti e contorti, 
lastre di sorrisi distratti e smorti
risplendete in eterno su queste mie antiche premure.

Quiete velo nero cupo ammanta questa antica ferita
e assolvi questo lugubre camposanto
di larva raminga, di anima perenne.
Accogli la mia preghiera solenne,
che apre nuove strade ma non mi lascia via d’uscita.