sabato 20 settembre 2014

UN TRENO DI DESIDERI

E venne mio cugino. E aveva una nuova locomotiva tedesca che fumava, per davvero. Dio s’era bella. Era piena di particolari molto curati. Luccicava. Sfilò dalla tasca due grosse batterie, una gli sfuggi di mano e rotolò per tutta la stanza finendo sotto il mio letto. Gli corse dietro, si spanciò fino al battiscopa, respirando una dose massiccia di polvere. Io afferrai la locomotiva ma pesava l’iradiddio, tanto che mi cadde subito dalle mani. Da sotto il letto gli occhi di mio cugino mi bruciarono abbozzando un sorriso sardonico che voleva dire che mi avrebbe riempito di calci agli stinchi. Per correre subito da me alzò di scatto la testa, si ferì a uno dei ganci della rete metallica. Mugghiò uno starnuto carico di acari che rimbombò per tutta la stanza. Mi impressionò. Sfilò da lì come un paguro e corse verso di me strappandomi dalle dita, ormai rapprese dalla paura, quella brutta ferraglia. Mi stampò in fronte il bottone del polo positivo della batteria. Caddi indietro come investito da un treno. Quando mi svegliai, accesi la luce, presi i miei due giocattoli di latta che mia nonna mi aveva regalato il giorno prima per il mio compleanno. Una trottola che fischia quando viene caricata con il braccetto a spirale e una pista con un meccanismo a carica per far girare un’automobilina e un trenino su un piccolo circuito che si perdeva in una minuta galleria. La trottola, naturalmente, aveva l’asse piegato. Stronzo di cugino! 



Diconodioggi e Pagina99we - 20 settembre 2014
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Foto di Pagina99we (Anno 1 N. 60 - 20-26 settembre 2014) lanciata su twitter da @asbrilli


Dicono di oggi #regali

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Dal 22 febbraio 2014 mi sono messo a giocare con Diteci di oggi
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sabato 13 settembre 2014

LO SPIRITO DEL TEMPO

Chiuse gli occhi. Lasciò cadere la penna dalle mani dopo aver letto l’elenco che aveva scritto in quel 13 settembre del 2014, cinquantatré anni prima. Il visore scansionò ancora i suoi occhi e non ritrovando più le pupille, disattivò la pagina. Mark accettò l’evento, l’oscurità era la migliore soluzione in quel momento. In seguito ragionò a lungo su quell’elenco mandato in stampa un attimo prima dello spegnimento. Di fianco ad ognuna ci legò uno sbaffo accompagnato da una nota “è ancora qui con me”. Allora era solo un sedicenne ma aveva visto più a lungo dei suoi compagni di classe sulle cose da recuperare dall’oblio degli anni. L’elenco completo non è dato saperlo, distrusse il documento subito dopo. Uno però, lo stringe ancora tra le mani, è il libro segreto di Jung: “Il Libro Rosso – Liber Novus”. Un’opera simbolica e misteriosa che non potrà mai comprendere, ricca di immagini primordiali che raccontano di Spiriti e di un aldilà mitico, una sorta di presagio numinoso del quale lui non è a conoscenza, ma sa che deve salvaguardare. In eterno.

Firmato 
@Ninninedda



Diconodioggi e Pagina99we - 13 settembre 2014
Foto di Pagina99we (Anno 1 N. 59 - 13-19 settembre 2014)


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martedì 9 settembre 2014

DEDICATO A TUTTI I SOGNATORI

– Jack, dove sei? Jack... Jack!
Frank si aggiunge alle voci di Kristin.
– Jack? Rientra!
La voce del padre è più perentoria nel sogno. Infatti, Jack rientra in sé. Il classico rientro da esperienza OBE. Si sveglia di soprassalto sfregandosi gli occhi, si guarda intorno smarrito e prende coscienza di trovarsi su in collina, da troppe ore. Si alza e inizia a correre giù con la bicicletta a gambe divaricate come nel film «Butch Cassidy & Sundance Kid». Vola giù divertito assecondando a memoria le curve. Non si cura della strada, anzi chiude gli occhi e immagina di essere un piccolo aereo. Con il vento in faccia prende coraggio e, sopraffatto dall’ardire, si sente un uccello dalle possenti ali, è più poetico. Il suo sogno è volare. Vola verso le nuvole che rigonfiano l’orizzonte. Vola verso quell’intenso schermo bianco, proietta il suo mondo e sogna. E più sale, più scende precipitoso a valle verso il suo mondo reale. E più vola in cielo, più continua a sognare. Finché non giunge a casa, apre gli occhi e si ferma.
Lentamente davanti ai suoi occhi appare la poesia di Garçia Lorca.
Chi cammina s’intorbida.
L’acqua corrente non vede le stelle.
Chi cammina dimentica.
E chi si ferma sogna.

Ora è casa, qui con i suoi, ma le sue ali saranno sempre lì, in cielo.

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Diconodioggi e Pagina99we - 6 settembre 2014
Foto di Pagina99we (Anno 1 N. 58 - 6-12 settembre 2014) lanciata su twitter da @Atrapurpurea


http://www.diconodioggi.it/diteci-di-oggi-allafine/

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