sabato 2 gennaio 2010

BITter

L'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (1485/90, Venezia, Galleria dell'Accademia)


Ho sorbito allibito una bibita fresca*.



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* Con tre bit costruisco un’informazione da bere.


Inizio l’anno con un verso che fa il verso alla teoria dell’informazione. Bastano tre soli bit (dall’inglese “binary digit”) per proporvi una pseudo informazione, ma non voglio usare tre numeri perché non ho necessità di creare un binario 0000, 1111 (dall’inglese “binary unit”). Difatti, con tre soli bit sono riuscito a prepararmi a malapena un aperitivo che bevo con fare entropico, ma non sono riuscito a farvi vedere come si deve, l’immagine che apre il mio post numero 100: il capolavoro del grande genio Vincente (meglio detto vinciano). Per vedere nitidamente l’immagine che ho pixellato ad arte dellUomo vitruviano, ci vuole una potente e performante CPU (Corpo Perfetto Umano), cioè ci vuole una nuova architettura della rappresentazione del corpo, più rivoluzionaria e moderna. Le Corbusier l’ha simbolicamente sintetizzata nel Modulor nel lontano 1948.

Con questa nuova comprensione dell’uomo, possiamo - come diceva Einstein che commentava così il Modulor di Le Corbusier: «È una scala di proporzioni che rende il male difficile e il bene facile» - considerare l’uomo attraverso altri numeri e altre divine proporzioni. Infatti, l’architetto svizzero con la sua rappresentazione dell’uomo con il braccio alzato (come potete osservare l’uomo è suddiviso in tre bit di informazioni), ha scomodato altre logiche e altre proporzioni come la Sezione aurea, la serie di Fibonacci, la spirale logartmica, etc.).


Le Corbusier - Le Modulor, 1948.


Tornando alla rappresentazione dell’uomo di Leonardo da Vinci, voi direte che l’immagine è solamente un po’ sfocata e che l’architettura di una CPU che rielabora la proporzione umana non c’entra nulla, ma io vi confermo che questa è arte, arte dell’informazione, o meglio, informare con arte o Arte informatica, in altre parole: Bit Art.

Dio mio, mi sono perso in un enorme giro di parole. A questo punto devo dire che l’entropia del post è aumentata, ma l’informazione è scemata o addirittura persa. Son passato dal gioco di parole alle parole in gioco. Per riscattarmi dico solo che con l’entropia, l’informatica e la teoria della complessità non voglio avventurarmi per sentieri che non conosco, quindi, mi fermo qui e brindo al nuovo anno. Un solo bit-ter mi basta, naturalmente Campari [perché con l’inizio del 2010 (che non è molto binario) mi sento Fortunato... Depero].

Prosit!

Fortunato Depero - Bitter Campari. L’aperitivo, 1926-1927,
Stampa tipografica, cm 18,5 x 13, Rovereto, Mart.


Post S.
Per chi cerca ulteriori informazioni sui liquori aromatizzati in genere e sul Bitter Campari, consiglio di scaricare questo documento redatto dall’Istituto G. Giolitti di Torino. o di rileggere con attenzione il mio accorto verso di sole sei parole, delle quali tre presentano un’allitterazione.

4 commenti:

Anna2 ha detto...

Caro N.D.
Mi e' sempre piacciuta questa immagine,dell'uomo di Leonardo da Vinci,non sò perchè mi ha sempre affascinata,nello stesso tempo incuriosita dalla perfezionee,di un'arte di cui non sò dove è l'arte.
Comunque...brindo al Tuo 100% post,
con un Bitter Campari...
Sei sempre tosto...Non sono all'altezza di competere con Te.
Buona domenica...Una stretta di mano...congratulazioni...CIN CIN...
da Anna2

lore ha detto...

sul campari so tutto...o quasi...ho abitato per un sacchissimo di tempo in prossimità della storica distilleria a sesto san giovanni....che ormai è diventata una vasta "zona archeologica"...

un brindisi per il nuovo anno...ma con un buon bicchiere di vino..visto che adesso abito in un paesino piccolissimo ..in cui ci sono più che viti che persone ..e il vino è doc...un bacio ...

Unknown ha detto...

Ehhhhh?!?!??!
vuoi dire forse che c'è chi, con tre parole, pensa di cavarsela fin nell'arte della demagogia?

Io, miope, trovo familiare quella veduta.

giardigno65 ha detto...

non rimane che pagare da bere dopo un post così