Mi immersi nell’ombra con Salamanca nel cuore. Troppe erano le “a”
da fare proprie in una volta. L’istinto di partire che mi aveva abitato per
giorni si rifugiò in un angolo buio e attese il suo divenire. Ogni giorno, e
poi per altri giorni a venire, guardavo fuori dalla finestra e scrutavo l’alba che restava sempre la stessa;
cercavo di fare proprie tutte le “a” intorno a me. M’immaginavo oltre i
pirenei, poi a Saragozza lungo le anse dell’Ebro. Aspettai per settimane un segnale che mi
suggerisse quando incamminarmi. Poi all’improvviso capii cosa mi mancava. Presi lo zainetto e ci infilai solo
tre libri, tutto il resto l’avrei trovato in giro. Per primo presi il libro di
Paul Auster “Trilogia di New York”
per non perdere il vizio di inventare parole nuove e dare un nome alle cose
sconosciute o a quelle rotte che mi avrebbero coinvolto più delle onomatopee dei
luoghi; per secondo “Se una notte
d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino per ripartire ogni giorno, e il
giorno dopo, con l’incipit di un nuovo romanzo e non abbracciare solo la similitudine
ma la palinodia dei territori; per ultimo, il Libro della giungla di Rudyard Kipling per mantenere vivo lo
spirito adolescente e per allietare i momenti bui con le ipotiposi delle parole maestre. Uscii dall’ombra per la nuova meta. Dopo Toronto e Bisticci, la nuova monovocalica mi aspettava.
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Diconodioggi e Pagina99we - 29 novembre 2014
Foto di Pagina99we (Anno 1 N. 70 - 29 novembre 2014) lanciata su twitter da Elisa Lucchesi |
Dal 22 febbraio 2014 mi sono messo a giocare con Diteci di oggi.
Sopra il mio 28° contributo che ha trovato spazio sulla pagina 46 di Pagina99we.
Qui lo schema e le regole del gioco lanciato da Antonella Sbrilli su Diconodioggi
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