Restavano solo due minuti alla chiusura e la voce acusmatica di quella fastidiosa gnegnetta over50 che arrivava da dentro il camerino non prometteva nulla di buono. Poco distante il commesso ripiegava sconsolato i capi e con la testa era già al treno da prendere prefigurando il rientro a casa con un abbraccio alla sua piccolina che proprio oggi, 29 marzo, compiva tre anni. L’ultima cliente della giornata era toccata a lui.
Con la sua rabbia ignivoma, stava dicendo peste e corna sui vestiti che provava e che la sformavano. Oltretutto pretendeva attenzioni e servilismo oltre misura. Aveva già lanciato tutti i vestiti sullo sgabello ma sfida anora la sua pazienza: «Mi passi il tailleur, quello con il colore menagramo».
«Signora, la prego è il nuovo Radiant Orchid, il colore più avvolgente di quest’anno, un’armonia assoluta di viola, fucsia e rosa».
«Cazzate!».
Il commesso sbotta «Mettiamola così allora, sono nuances perfette per ravvivare la sua spenta vitalità, la sua sfiorita freschezza e il suo scolorito fascino, se lo compra potrà darsi un tono». Lei sfarfalla come una furia la tenda, ricompone il vestito giallo limone, aspro quanto il suo livore e gli spara un «Gran cafone! Esco da questo posto immondo».
Era quello che voleva. Solo nell’ultimo minuto riesce a colmare la distanza dai sorrisi che il cuore stava pregustando.

Qui lo schema e le regole del gioco lanciato nella settimana precedente
da Antonella Sbrilli su Dicono di oggi
Dal 22 febbraio mi sono messo a giocare con Dicono di oggi.
Questo è il quinto testo proposto, citato sulla rivista ma mai apparso su Pagina99we
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