
Come cornuto il tuo ventre freme
di bella speme del bruto, mentre
con forza arguta si nutre e preme
la secca scorza dell’asciutto otre.
Improprio scroto di misto sperma
la notte germa nel vuoto: d’altro
ti scruto il gesto tristo, ma ferma
ammetti contro quel volto scaltro.
Certo il nostro tetro scontro triste
incontro al Cristo nel vetro fermo
è scorno per ogni serto miste
di fresco metro del pisto dermo.
Cresciuto cedro, rivedo bruta
ciurma del muto fiuto; l’inerme
del sacro volto nel credo e fiuta
il germe che preme il volto al verme.
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Così come è audace il verme, così è triste l’inerme.
4 commenti:
è inevitabile :
la punta del verme punta la mela
Ciao NostraDannus,
non sò se ho capito...
A me sembra che ci sia una violenza,tra due persone.
Alla fine l'inerme è triste...
e il verme è audace...
(con compiacimento).
Fammi capire se ho sbagliato e come...
Un saluto da Lolita.
Lolita hai colto il senso.
Per quanto strapiacevole una fellazio, non amo vedere una donna in ginocchio ai piedi di un uomo, e quei poveri cristi che le sottomettono, senza scrupoli, sono dei veri vermi.
Questo gioco di fonemi bisillabi con la “R” di verme e con la “M” di merde umane spero riscatti questo ruolo mortificante della donna.
Grazie NostraDannus,
saluti Lolita.
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