Sappiamo che le prime ore del giorno
sarebbero state infuocate. Al punto d’incontro arrivarono sparsi. Ognuno si
ritrovò nell’umbratile vasto, smarrito e infreddolito. Il tricorder di bordo,
prima del fallout, aveva identificato quel luogo come l’unica valle sicura dove
portare le chiappe su quell’inospitale pianeta. Agli ultimi arrivati, le sagome
dei compagni di viaggio, già a destinazione, pervasi dalla penombra delle
rocce, non erano rassicuranti, anche se negli occhi, affogati in una sfigurata
e silente mutria, si celava un volto amico. Protetti nella tuta, avevano
assistito sgomenti all’esplosione della cosmonave e solo alcuni, erano riusciti
a groccare il senso della loro presenza lì. Sappiamo che si sentivano
sopravvissuti, ma il dubbio li lacerava. “E se l’astronave fosse precipitata
invece nell’emisfero boreale?”, “E se il computer di bordo avesse torto?”. La natura
ancipite dei loro rovelli li stava divorando. Sappiamo dall’ultima registrazione
che il deleterio appuntamento con il crepuscolo non doveva essere molto
distante. Ne erano coscienti. L’alba li trovò soddisfatti e, come già sappiamo,
definitivamente perduti.
Diconodioggi e Pagina99we - 7 giugno 2014
Qui lo schema e le regole del gioco lanciato nella settimana precedente
da Antonella Sbrilli su Diconodioggi
Dal 22 febbraio mi sono messo a giocare con Diteci di oggi.
Sopra
il mio tredicesimo contributo che non ha trovato spazio sulla pagina 46 di Pagina99we.
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